Ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa è un problema di straordinaria importanza sia per l’individuo che per la società. Ha infatti un’enorme diffusione (intorno al 15% della popolazione generale e oltre il 40% degli anziani) ed è il maggiore fattore di rischio per le malattie cardiache e vascolari che rappresentano notoriamente la principale causa di morte nel mondo occidentale.
La forma più comune di ipertensione arteriosa viene definita essenziale o idiopatica poiché non sono ancora ben conosciute le cause che la determinano.
Le forme secondarie che sono meno frequenti hanno invece una causa nota (malattie renali, anomalie ormonali e altre ancora). Una diagnosi precoce dell’ipertensione arteriosa è molto importante poiché la malattia può danneggiare seriamente e progressivamente l’apparato cardiovascolare per molti anni senza causare alcun disturbo soggettivo. Ed è proprio in questa fase asintomatica che un trattamento appropriato può prevenire l’insorgenza di alterazioni irreversibili.
L’importanza di diagnosticare le ipertensioni secondarie deriva innanzitutto dall’esistenza in molti casi di una terapia specifica efficace, mentre queste forme sono spesso resistenti alle terapie farmacologiche comunemente utilizzate nell’ipertensione essenziale. Inoltre, le ipertensioni secondarie hanno solitamente una prognosi peggiore poiché tendono a causare danni più gravi a carico dei cosiddetti organi bersaglio (cuore, cervello, reni).
Durante la sua lunga carriera ospedaliera, il Dott. Misiani ha dedicato un particolare impegno clinico e parte della sua produzione scientifica alla diagnostica e alla terapia di alcune forme secondarie come l’ipertensione renovascolare, l’iperaldosteronismo primario e l’ipertensione in gravidanza.